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Un colpo di cannone

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UN COLPO DI CANNONE

E’ quasi mezzogiorno del 16 luglio 2011. Sono ospite nella casa di campagna, di mio figlio primogenito Carmine, nella verde vallata di Frascinelle ad Agropoli, nel Cilento, in provincia di Salerno, pranzo incluso, naturalmente. Mentre mia nuora e la suocera, cioè mia moglie, stanno preparando il parco banchetto tutto a base di pesce fresco di giornata, tra primo, secondo e terzo, a me, nonno ufficiale, tocca intrattenere i nipotini, Rosanna di quasi nove anni e Catello, mio omonimo ed anche “puntella”, come suol dirsi in gergo, di circa sei anni. Dopo aver imbottigliato una damigiana di Sangiovese in cantina, con l’aiuto degli eredi, che mi danno anche una mano a risciacquare le bottiglie per conservare al fresco il prezioso e salutare ( non secondo i medici!) nettare ricavato da una uva che porta il nome di un Santo protettore dei buongustai, prodotto dal mio amico Giovanni sulle assolate colline della “Campania Felix”, e dopo aver riposto le bottiglie in una cassetta di plastica che originariamente conteneva bottiglie di aranciata,cedrata o limonata o più naturale acqua minerale, liscia o gassata, propongo di raccogliere le foglie cadute dagli alberi già da alcuni mesi, caricarle sulla monoruota carriola e portarle, ecologicamente, come natural concime alla parte più interna del terreno. La proposta viene bocciata con due voti contrari (i loro) ed uno a favore (il mio). Il piccolo decide di giocare alla guerra. E siccome la sorellina è, naturalmente femmina, ed il nonno, naturalmente vecchio, il generale che da ordini lo fa lui. Siamo arrivati a mezzogiorno ed il comitato organizzatore saluta l’inizio dei festeggiamenti per la Madonna del Carmine, la cui chiesa si trova a meno di mille metri dalla casa di campagna, con una serie di mortaretti per salutare anche il ritorno della statua della Madonna nella propria sede. L’esercito è formato dallo scrivente e dalla nipotina, il comandante è l’omonimo nipotino il mese scorso uscito non dall’Accademia Militare, ma dall’asilo comunale che trovasi in piazza Mercato che funge, escluso il giovedì mattina dedicato al mercato di generi vari , negli altri giorni come parcheggio auto e bus di linea. Tra assalti e battaglie, sconfitte e ritirate strategiche, il tempo passa velocemente. E’ quasi mezzogiorno che il generale…pardon, il nipotino, dà l’ordine: “ Sparate un colpo di cannone!!!”. Dal giardino si vede la veloce scia di fumo del mortaretto che s’innalza nel cielo e poi esplode con gran boato, proprio come un colpo di cannone. Il nipotino, colto alla sprovvista, rimane esterrefatto, ma subito si riprende. “ Bravi, soldati! Siete fortunati di avere un generale che sa dare bene gli ordini. Sono un grande generale!!!”. Dal nonno ha ereditato la fantasia e la…presunzione!

Catello Nastro

 Loredana Savelli - 18/07/2011 09:25:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

A "Catellino" bisognerà leggere questi racconti.
Un caro saluto

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